La parola giapponese che definisce chi compra libri senza leggerli

Questa settimana parliamo di libri e se spesso ci si vanta di aver letto questo o quel libro è anche vero che a tutti è capitato prima o poi di comprare libri che non abbiamo mai letto! Inutile nascondersi, capita a tutti; ma finché capita ogni tanto penso non ci sia nulla di strano, tutti compriamo stronzate di cui ci pentiamo o che dimentichiamo in frazioni di secondo. Che ne so, un libro di un filosofo, un grande classico che sappiamo essere una mattonata pazzesca e non troviamo mai la voglia e la concentrazione per leggerlo.

Bene, dovete sapere che in giapponese esiste una parola per definire proprio chi compra libri senza leggerli: tsundoku, cioè “la condizione di accumulare materiali da lettura, lasciandoli impilare senza leggerli davvero”. 

Certo, tsundoku è una parola che probabilmente mal si adatterebbe alla maggior parte degli abitanti del Belpaese, visto che l’Istat ha stimato che nel 2015 il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti, il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa e il 64,4% ne ha al massimo 100. 
La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno: meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro. 
I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.

Insomma, diciamocelo, un dramma. Almeno noi oggi abbiamo imparato una parola nuova.

Elvis Costello & The Attractions - Everyday I Write The Book: dall'album Punch the Clock del 1983

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